Non molto lontano da Ostuni e dalla Tenuta Mastro Francesco, andando verso l’entroterra per un centinaio di chilometri circa, si arriva in Basilicata e più precisamente a Matera, la “Città dei Sassi”. A portata di auto, alla distanza ideale per una gita in giornata, avrete la possibilità di visitare una città tra le più antiche del mondo, il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico fino ai giorni nostri, una pagina straordinaria di storia scritta dall’uomo attraverso i millenni.
Matera è prima di tutto, per tutti, la città dei Sassi: il nucleo urbano originario della città è un’incredibile paesaggio rupestre sviluppato a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali, chiamati Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Dichiarati nel 1993 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco, i Sassi sono il sesto sito in Italia in ordine cronologico e il primo del Meridione.
Ma la città è anche al centro di un grande patrimonio di cultura e tradizioni e di una storia complessa e affascinante. Luogo di confine, di contrasti, di competizione e fusione tra paesaggi, culture, civiltà diverse, dalla civiltà del modus vivendi in grotta a quella di matrice bizantina ed orientale, all’avvento di Normanni, a Matera si è verificato un sistematico tentativo di riduzione della città rupestre alle regole della cultura della città europea. Sulla scorta di questo passato, la città offre oggi ai suoi visitatori la sensazione di scoprire, sul filo originale della propria cultura, le tracce di quella competizione che l’ha a lungo caratterizzata.
Un film più di ogni altro ha fatto “conoscere” la Basilicata quando era sconosciuta al mondo: il “Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini. Un’intensa, intensissima emozione, e una straordinaria rivelazione: questo fu nell’Italia del 1964 Il Vangelo secondo Matteo, un grandissimo film sulla religiosità e sull’uomo, sulla povertà e sulla speranza, sul dolore e sull’amore. L’Osservatorio Romano lo definisce oggi il miglior film girato su Gesù, ma quando arrivò nelle sale fu censurato e contestato; l’impatto di quel film rivelò, insomma, che era cambiata l’Italia, nel grande scenario internazionale, ed era cambiato il mondo cattolico.
I Sassi sono ulteriormente arricchiti dal fascino delle chiese rupestri, luoghi mistici dove la religiosità ha determinato l’evoluzione della vita umana, vissuta in ambienti scavati nella roccia, spesso dotati di decori architettonici raffinati e affascinanti affreschi con elementi di arte orientale. Nei due rioni dei Sassi, Caveoso e Barisano, è possibile visitare molte chiese rupestri caratterizzate da peculiarità differenti: dall’imponenza di San Pietro Barisano, spesso usata per concerti musicali, alla varietà e ricchezza nell’iconografia di Santa Lucia alle Malve. Di grande fascino e suggestione, il complesso rupestre del Convicinio di Sant’Antonio accoglie i visitatori attraverso un elegante portale che immette in un cortile rettangolare, sul quale si affacciano quattro chiese con caratteristiche diverse. Domina il Sasso Caveoso il masso roccioso del Monterrone, all’interno del quale si trovano le chiese di Santa Maria de Idris e San Giovanni, che formano, attraverso un cunicolo interno, un unico complesso chiesastico. Caratterizzata da una facciata in muratura ingentilita da arcatelle ogivali e lesene è la chiesa di Santa Maria de Armenis, attualmente sede di interessanti mostre d’arte. Un piccolo gioiello dell’arte rupestre materana è offerto dalla chiesa di Santa Barbara, ricca di preziosi affreschi e caratterizzata dalla originale iconostasi. Obbligata una visita al complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, dove, nei suggestivi spazi scavati nella roccia è ospitata ogni anno, a cura dei soci del circolo culturale La Scaletta, una mostra di scultura internazionale che ha già visto esposte, nelle precedenti edizioni, le opere di grandi artisti come Arturo Martini, Duilio Cambellotti e Pericle Fazzini.
Il centro storico di Matera è situato su un pianoro che delimita in alto i Sassi di Matera e mostra i diversi livelli di sovrapposizione di strati urbani: nella Piazza Centrale Vittorio Veneto, ad esempio, domina il Grande Palazzo dell’Annunziata, ex convento attuale sede della Biblioteca Provinciale, e si trovano alcune aperture che mostrano il livello originario dei luoghi, oggi chiamati ipogei, che si trovano al di sotto della stessa piazza. Da Piazza del Sedile salendo Via Duomo si arriva alla Cattedrale risalente al 1270 affiancata da un maestoso campanile che domina tutto il paesaggio della città. Intorno alla Cattedrale ci sono i palazzi delle famiglie con titoli nobiliari che li abitarono, eretti in modo da costituire presidi di difesa della chiesa madre, come Palazzo Gattini, Palazzo Venusio e Palazzo Malvini Malvezzi.
Nel 2019 risplenderanno ancora di più i famosi “sassi” di questa città unica al mondo: Matera sarà la Capitale Europea della Cultura 2019. Il verdetto è stato comunicato da Steve Green, presidente della Giuria internazionale di selezione composta da 13 membri (sei italiani e sette stranieri), al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini. Sconfitte le altre cinque città finaliste: Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena.
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